Impianto AMA, i cittadini: “Basta teatrini, siamo esasperati”

Impianto AMA, i cittadini: "Basta teatrini, siamo esasperati"Si è riunito ieri pomeriggio il Consiglio del IV Municipio, convocato per trovare e discutere una possibile soluzione ai forti disagi causati dai cattivi odori provenienti dall’impianto Ama di via Salaria 981.

Una mozione che abbiamo presentato per forzare la discussione in Consiglio municipale e affrontare il problema, visto che il nostro ordine del giorno giace nel cassetto della commissione Ambiente”, ha motivato il Capogruppo PD Paolo Marchionne.

Un atto inutile presentato solo per fare propaganda invece di pensare a risolvere il problema in maniera seria, senza fare ai cittadini promesse che non si possono mantenere”, è la replica del Presidente del Municipio Cristiano Bonelli.

Una seduta lunga e “calda” nell’aula di Piazza Sempione dove per cinque ore maggioranza e opposizione hanno discusso la mozione presentata dal PD “Interventi urgenti impianto Ama via Salaria”, modificata sostanzialmente dall’emendamento del PDL che ha respinto la proposta del PD di chiedere la sospensione immediata delle attività, stabilendo un tempo di 4 mesi entro i quali dovrà essere effettuato un collaudo ex novo dell’impianto.

GLI INTERVENTI DELL’OPPOSIZIONE

Il consigliere Fabio Dionisi (PD) ha illustrato la mozione presentata dal gruppo, premettendo: “Vorrei che ci fosse un impegno senza colore politico, perché qui non è un discorso di fazioni, ma si tratta di un problema che riguarda tutti”. Dionisi ha poi illustrato il cambiamento di destinazione d’uso che c’è stato per l’impianto,  che da deposito mezzi si è trasformato in un centro di raccolta e trattamento dei rifiuti. “A Rocca Cencia, l’impianto gemello di via Salaria, è stata aperta un’inchiesta: anche in questo caso noi chiediamo anzitutto di sospendere le attività, risolvere il problema e poi eventualmente riaprire l’impianto”.

Dal mese di Luglio le problematiche di puzza sono aumentate, diffondendosi anche ad altri quartieri, tra cui Prati Fiscali. Per questo bisogna approvare con estrema urgenza questo atto e arrivare ad una soluzione immediata. Abbiamo presentato questa mozione ben sapendo che è un atto meno forte, ma questo perché il nostro ordine del giorno si trova da un mese alla commissione Ambiente, che non lo ha discusso”, è poi intervenuta Federica Rampini, consigliere del PD.

La puzza è la stessa che si sente a Malagrotta, a Rocca Cencia. La puzza c’è e viene dall’impianto Ama”, ha commentato il consigliere Pd Riccardo Corbucci. “La maggioranza si è accorta di questo problema solo quando è arrivato in altri quartieri e l’Ama non è stata in grado di dire una sola parola sulla questione. Anzi, ha addirittura cambiato la pagina relativa all’impianto sul proprio sito internet quando si è sentita prendere in castagna. Questo è un atto di indirizzo politico, simbolico perché vogliamo che se ne parli al Comune e in Regione”, ha poi concluso Corbucci.

Duro anche l’intervento del Capogruppo Pd Paolo Marchionne: “Rocca Cencia ha avuto lo stesso problema. E per il medesimo problema si ricorre alla medesima soluzione. Quell’impianto va spostato, non si può pensare di risolvere il problema con un comitato tecnico-scientifico. State spostando Malagrotta, e non si può spostare Villa Spada?. Bisogna sospendere le attività e capire se si può risolvere il problema, altrimenti va delocalizzato”.
E dalla consigliera SEL Michela Pace arriva anche una proposta: “Caltagirone ha messo a disposizione della Polverini alcune aree, perché non sfruttarle per individuare un nuovo sito?”.

GLI INTERVENTI DELLA MAGGIORANZA

Dalla maggioranza, la consigliera Lina Tancioni ha dichiarato: “Dite che questa battaglia non deve avere colore politico, e poi però attaccate i manifesti del vostro partito strumentalizzando la questione? Questo non è corretto”.
Il consigliere PDL Stefano Ripanucci ha sostenuto: “Chiedere di delocalizzare l’impianto è semplice demagogia e ci vorrebbero milioni di euro. Una soluzione sensata è quella di intervenire con Ama per risolvere il problema, visto che ha dato la sua disponibilità per fare tutte le modifiche necessarie a far lavorare bene l’impianto. Se poi nessun intervento sarà stato utile a risolvere il problema, allora dovremo prendere una soluzione più drastica”.
Intervenuto nel dibattito anche il Presidente del Municipio Cristiano Bonelli: “Il problema va affrontato in maniera seria e con responsabilità. Non so quanti dei presenti che oggi stanno qui a parlare sono andati nell’impianto. Io a differenza dei presenti che sono bravi a scrivere comunicati sono stato nell’impianto 4 volte per verificare personalmente. L’atto presentato dall’opposizione non è un atto serio. Un atto serio deve costringere Ama a risolvere il problema, visto che per costruire l’impianto sono stati utilizzati i soldi dei cittadini e lo stesso accadrebbe per dismetterlo. L’ipotesi della chiusura va considerata solo se una volta fatto tutto il possibile il problema persiste,e chi la mette come prima soluzione sa di prendere in giro i cittadini. Qui servono dei tecnici che accertino l’origine del problema, a questo serve il comitato”.

L’EMENDAMENTO

Ed è così che alla luce del dibattito iniziale, la maggioranza ha cassato alcuni punti della mozione presentata dal PD presentando un emendamento in base al quale si chiede un collaudo ex novo dell’impianto che accerti eventuali disfunzioni dello stesso. Qualora il problema non fosse risolto entro il 31 Gennaio 2012, bisognerà individuare un sito alternativo in cui collocare l’impianto. L’opposizione ha poi proposto un subemendamento per chiedere di anticipare la scadenza per i controlli al 31 ottobre 2011: emendamento cassato dalla maggioranza. Immediate le reazioni: “Pensiamo al disagio delle feste di Natale trascorse con la puzza”, ha commentato la Rampini. “In 21 giorni lavorativi non si collauda neanche uno scaldabagno. È ovvio che 4 mesi sono un tempo massimo che bisogna darsi, ma il problema potrebbe essere risolto molto prima anche per novembre”, ha replicato Emiliano Bono del PDL.

I CITTADINI

A margine dell’incontro uno dei rappresentanti dei cittadini ha dichiarato: “Mi aspettavo che ci fosse una confluenza per trovare una posizione comune. L’ipotesi di chiudere l’impianto è difficile da attuare, piuttosto bisogna pensare a spostare la frazione umida che è quella che puzza. Tra l’altro ho avuto voci informali per cui l’impianto starebbe abbondantemente superando il lavoro previsto,e questo sembra che accada perché riceverebbe anche i rifiuti di Rocca Cencia. Faremo un’assemblea a breve la prossima settimana per informare i cittadini. Il senso di frustrazione ormai è forte e nessuno è più disposto a tollerare”.
Più duro il commento di altri cittadini, che uscendo dall’aula consiliare indignati hanno dichiarato: “Non si può continuare a perdere tempo e fare scaricabarile su chi ha costruito l’impianto. Qui bisogna agire, 4 mesi sono troppi e già superare l’estate è stato difficile. Stiamo arrivando all’esasperazione, basta teatrini. Fatti solo fatti!”.

I PROSSIMI PASSI?

L’opposizione chiedeva la sospensione immediata delle attività per fare i controlli e nel frattempo eliminare il disagio. La maggioranza ha preso altro tempo perché la sospensione delle attività a suo dire non è fattibile. Di sicuro i cittadini non staranno quattro mesi ad aspettare la buona novella.