Ieri, domenica 25 ottobre, prima della Messa, la comunità parrocchiale di Sant’Innocenzo I Papa e San Guido Vescovo del quartiere Villa Spada ha ricordato Graziella Fumagalli nel 25° anniversario della sua morte, avvenuta per mano di miliziani somali all’interno dell’Ospedale di Merca (Somalia), nel centro per malati di tubercolosi da lei diretto, dove svolgeva la sua missione di medico e capo progetto per Caritas Italiana. Un momento di ricordo e riflessione nato dall’attenzione del parroco don Massimiliano Testi e di tutta la sua comunità per la drammatica situazione della Somalia. La parrocchia infatti da tempo sostiene alcuni progetti educativi di Caritas Gibuti e Caritas Somalia.
Insieme a quello di Graziella Fumagalli, è stato ricordato nella preghiera e con una piccola esposizione di foto e articoli di giornale dell’epoca anche il martirio di tanti altri, religiosi e laici, che hanno pagato con la loro vita la testimonianza cristiana e l’amore per il popolo somalo, martoriato ormai da trenta anni di conflitti sanguinosi, da ripetute carestie e da catastrofi naturali. Il parrocchiano Lucio Passero ha ricordato la figura di Graziella scorrendo le tappe principali della sua vita mentre Paola Aversa, della Caritas diocesana di Roma, ha contestualizzato storicamente quei dolorosi episodi di martirio.
Prima di concelebrare la Messa con don Testi, anche il direttore della Caritas di Roma don Benoni Ambarus è intervenuto facendo un rapido quadro delle tante sofferenze che affliggono la Capitale. Sollecitando tutti a far proprio l’imperativo morale di Graziella – «È compito mio» -, don Ambarus ha esortato ognuno a farsi prossimo del fratello sofferente.