Via Salaria 981: sarà qui, secondo i piani di AMA, che sorgerà uno dei quattro ecodistretti della Capitale. Il terzo con Rocca Cencia e Ponte Malnome con l’ultimo sito ancora da decidere. Obiettivo per i primi: entrare in funzione già dal luglio 2017, circa un anno dopo toccherà al quarto.
Negli “ecodistretti” previsti impianti di recupero per vetro, plastica, carta e legno; non mancheranno poi i biodigestori per trasformare in energia la frazione umida della raccolta differenziata.
Quello della Salaria, secondo quanto annunciato dal presidente e amministratore delegato di AMA Fortini, sarà “focalizzato sul trattamento/valorizzazione delle frazioni secche da raccolta differenziata (carta, plastica, metalli, vetro e ingombranti, raee)“.
Una novità, questa dell’ecodistretto, che sarà sicuramente oggetto di discussione in un territorio che da anni si batte contro i miasmi di quell’impianto di TMB per il quale, a questo punto, forse è lecito attendersi una riconversione più che una definitiva chiusura.
Sulla questione il Municipio III ha convocato un tavolo partecipativo al quale prenderanno parte Roma Capitale, Comitato e cittadini di Villa Spada e dei quartieri limitrofi, dirigenti di AMA, rappresentanti dei lavoratori e le associazioni interessate.
“Riteniamo importante il lavoro fatto in questi mesi insieme all’azienda, in risposta al percorso tracciato dall’Amministrazione, e nel contempo ribadiamo che il luogo preposto alla condivisione delle scelte rispetto al futuro di quell’area è proprio il tavolo partecipativo” hanno detto in una nota il Presidente del III Municipio, Paolo Marchionne e la Vicepresidente con delega all’Ambiente, Gianna Le Donne, sottolineando come non ci possa più permettere, come invece è accaduto in passato, di tagliare fuori i territori da scelte che incidono sulla qualità della vita delle persone che li abitano.
In attesa delle evoluzioni future una buona notizia sembra però esserci già: l’archiviazione della questione TMB sembra più vicina.