Odori insopportabili dalla mattina alla sera, segnalazioni continue e quotidiane su quei miasmi che rendono la vita difficile a tutto il quadrante di Fidene, Serpentara e soprattutto Villa Spada direttamente esposta alle esalazioni nauseabonde.
Occhi che lacrimano, dermatiti e nausee per non parlare delle finestre di case e uffici sempre serrate e di quelle sere in cui la “puzza” è talmente acre da costringere gli abitanti a dover camminare con un fazzoletto sul naso. L’estate poi – assicurano i cittadini – la situazione degenera.
La scorsa settimana un grande corteo al quale hanno aderito i Comitati e gli abitanti dei vari quartieri del Municipio III si è snodato dal cuore di Villa Spada all’impianto Ama di via Salaria, responsabile – ci tengono a sottolineare da quelle parti – degli odori molesti.
Una mobilitazione che va avanti ormai dal 2011 e che, come promesso nel corso della manifestazione, non si fermerà fino ad obiettivo raggiunto: la delocalizzazione del TMB.
Il Municipio tramite un atto votato all’unanimità ha chiesto la chiusura del sito dell’AMA per il 2015 e più volte l’Assessore all’Ambiente di Roma Capitale, Estella Marino, ha espresso l’intenzione di depotenziarlo per primo – quando in città diminuirà l’indifferenziata – perché troppo vicino a case e uffici.
“E’ a 50 metri dalla prima abitazione e a 150 da un asilo nido” – ricordano i cittadini che a proclami e promesse preferirebbero di gran lunga i fatti.
Per rinvigorire la lotta, oltre alla nuova assemblea pubblica del 10 luglio, è stata lanciata una raccolta firme che chiede la delocalizzazione dell’impianto AMA: “Difendiamo il nostro diritto alla salute” – dicono gli attivisti invitando tutti a sottoscrivere l’appello nel rispetto di quel diritto alla salute che Villa Spada e territori limitrofi chiedono ormai da tre lunghissimi anni.