TMB Salario, chiesta indagine su miasmi: avvilente non poter respirare

Miasmi continui con i residenti dei quartieri limitrofi, Villa Spada e Fidene su tutti, costretti a turarsi il naso e convivere con il perenne cattivo odore che ormai ha preso il sopravvento in abitazioni, automobili, uffici e pure scuole. Un fetore tanto sgradevole da creare nausee, emicranie, occhi arrossati, mal di gola e addirittura pure qualche svenimento.

Condizioni, quelle del quadrante in cui sorge il TMB Ama Salario, da monitorare costantemente per escludere la tossicità di quei miasmi e tranquillizzare, per quanto possibile, la popolazione sul fatto che quella puzza per quanto disgustosa non sia però anche nociva.

Così, in seguito alla prima riunione dell’Osservatorio sul TMB, è stata evidenziata l’opportunità di effettuare una nuova indagine epidemiologica “per verificare la sussistenza di un eventuale nesso causale tra i fattori inquinanti derivanti dalle attività dell’impianto e le patologie rilevate dalla popolazione residente“. A comunicarlo la presidente del Municipio III, Roberta Capoccioni, che il 5 dicembre scorso ha protocollato una lettera al Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Nazionale della Regione Lazio.

Dopo tanto tempo ho ritenuto necessario far ripetere i controlli per avere ulteriori elementi scientifici da porre a supporto delle sacrosante rivendicazioni di chi i miasmi li subisce e per verificare se l’assenza di nesso tra i miasmi e le patologie denunciate dalla popolazione sia ancora valido o meno” – ha scritto la minisindaca ribadendo la “chiara e netta” intenzione della sua Giunta di lasciarsi alle spalle “l’era dei miasmi“.